Terremoto centro Italia: la situazione al 07 marzo 2017

Foto: Vincenzo Livieri – LaPresse

Comunicato Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri – 06 marzo 2017

 

Sono 11.431 le persone assistite dal Servizio Nazionale della Protezione Civile in seguito ai terremoti che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 e il 30 ottobre 2016 e successivamente il 18 gennaio 2017, a cui si sono sommate le forti nevicate. È bene ricordare che i dati sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento e non comprendono tutti coloro che hanno individuato autonomamente una sistemazione.
Le persone ospitate in alberghi e strutture ricettive sono 8.461, di cui 2.788 sul proprio territorio e 5.673 lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno, in Umbria. Sono 1.237 le persone che trovano accoglienza nel proprio comune in container, moduli abitativi prefabbricati rurali emergenziali (MAPRE), soluzioni abitative in emergenza (SAE) e camper allestiti in questi mesi dalla Protezione Civile, mentre 1.733 sono gli assistiti in palazzetti, centri polivalenti, strutture allestite ad hoc nel proprio comune, alloggi realizzati in occasione di terremoti del passato in Umbria, Marche e Abruzzo.
Dei 5.973 assistiti nella regione Marche, 1.765 si trovano in strutture ricettive locali e 3.182 negli alberghi della costa adriatica. Sono 620 le persone che trovano alloggio in container, camper, SAE, 96 quelle nelle casette realizzate per terremoti del passato e 310 presso le strutture comunali.
In Umbria dei 1.972 assistiti, 527 persone sono ospitate in strutture ricettive sul territorio e 756 negli alberghi individuati in altre aree della stessa regione e sul lago Trasimeno. Sono 569 le persone alloggiate tra SAE, MAPRE, container e camper, e 120 quelle presso le casette realizzate in occasione di precedenti terremoti.
Per quanto riguarda i 689 cittadini del Lazio assistiti direttamente, in 388 hanno trovato alloggio negli alberghi della costa e 48 in strutture ricettive locali; 207 si trovano invece presso gli alloggi del piano CASE e MAP messi a disposizione in Abruzzo. Sono 46 le persone alloggiate in camper.
Nella Regione Abruzzo, infine, dei 2.797 assistiti, 448 si trovano presso strutture ricettive locali e 1.347 negli alberghi sulla costa; 838 sono sistemati presso gli alloggi del piano CASE e MAP, 162 in strutture di accoglienza, 2 in camper.

 

ACCESSO ALLA ZONA ROSSA

 

Il coordinatore della Dicomac ha trasmesso il 2 marzo ai direttori delle strutture di protezione civile delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria un documento che fornisce indicazioni di carattere generale per l’accesso in zona rossa.

L’obiettivo della procedura, elaborata d’intesa con il Corpo nazionale dei Vigili de fuoco, è agevolare gli interventi di messa in sicurezza di edifici con opere provvisionali e l’attività di rimozione macerie, oltre che continuare ad assicurare il corretto ingresso da parte di cittadini e soggetti istituzionali in zona rossa, area individuata con ordinanza del Sindaco.

Il documento fornisce i criteri e le fasi da seguire per chiedere l’accesso a una zona rossa, a partire da chi è il soggetto interessato: cittadini, rappresentanti istituzionali e imprese. Ricorda, inoltre, che è compito di ciascun Comune predisporre la specifica modulistica per la richiesta di accesso.

Cittadini. Nel caso dei cittadini, può accedere in zona rossa chi intende recuperare effetti personali, documenti e dati irripetibili e valori. Oltre a questi casi, di volta in volta potranno essere valutate anche altre specifiche motivazioni. La richiesta di recupero beni deve essere presentata a un punto di contatto dei Vigili del fuoco (UCL, Sala operativa del Comando Provinciale) poiché l’intervento sarà svolto a cura degli stessi Vigili del fuoco.

Rappresentanti istituzionali
. Nella seconda categoria, rappresentanti istituzionali, sono raggruppati tutti quei soggetti che possono chiedere di accedere in zona rossa per motivi istituzionali (ad es. delegazioni di autorità), tecnico-amministrativi (ad es. agibilitatori), scientifici (ad es. ricercatori) o divulgativi (ad es. media). In questo caso l’Ente o l’Organismo che richiede di poter entrare in area interdetta si rivolge al Comune per richiedere l’accreditamento. Se non si tratta di personale con competenze tecniche che può essere autorizzato all’ingresso senza essere accompagnato (ad es. professionista con competenze in materia di valutazione di strutture, tecnico agibilitatore, docente universitario o ricercatore, ecc.), sono coinvolti anche i Vigili del fuoco per la valutazione della possibilità di accesso e l’accompagnamento.

Imprese
. Per quanto riguarda le imprese, possono essere interessate all’ingresso in zona rossa ditte impegnate in lavori di demolizione, messa in sicurezza di edifici, rimozione delle macerie, bonifica di materiali contenenti amianto o altri servizi attivate su richiesta del cittadino. In tutti questi casi per ottenere l’autorizzazione all’accesso da parte del Comune l’impresa deve redigere un documento per un’analisi dei rischi e contenente la definizione di specifiche misure di prevenzione e di protezione.
 

 

Comunicato Dipartimento della Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri – 06 marzo 2017